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Tra i classici de Il Fiorino, il Cacio Marzolino di pura pecora è il cacio della transumanza. Si chiama “marzolino” perché la sua produzione iniziava nel mese di marzo e durava fino alla fine della primavera: il suo abbinamento ideale è con i “baccelli” (le fave fresche in Toscana),  è tra i più apprezzati, tanto da conseguire numerosi riconoscimenti. Si riconosce per la pasta morbida e per i sapori equilibrati e tondi.

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COD 1101 Categoria


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Descrizione
Il formaggio storico toscano

E’ un formaggio di tradizione storica. Tra il Medio Evo ed il Rinascimento cominciò ad essere esportato in
tutta Europa. Era il formaggio di più largo consumo della provincia di Firenze.

Notizie storiche di questo
formaggio si trovano nel libro XI della Naturalis Historiae di Plinio Il Vecchio che descrive il cacio pecorino prodotto nella zona di Luni (attuale Lunigiana) già allora scambiato dai commercianti fino a Roma.
I più antichi trattati di arte casearia risalenti alla seconda metà del 1400 lo citano come uno dei migliori
d’Italia, conosciuto ed apprezzato anche in Francia, addirittura contendendo il primato al Parmigiano.
Pantaleone da Confienza nell’ anno 1477 nella sua “Summa Lacticiniorum” gli attribuisce “forma rotonda e allungata, aspetto brillante e pulito ed il colore della cera citrina, quando arriva a stagionatura. Un commento cinquecentesco ad Apicio riporta un brano in latino che tradotto suona così: “due sono oggi in
Italia le specie di formaggio che si contendono il primato: il “marzolino”, così chiamato dagli Etruschi perchè si fa in etruria nel mese di marzo e il parmigiano nella regione cisalpina, che si può chiamare anche “maggengo”, dal mese di maggio”.
La prima ricca descrizine dell’ arte di fabbricare formaggi tipici in Italia si deve ad un noto astronomo
francese, J.J. De Lalande. Lo scienziato, nel suo “Voyage en Italie”, scritto tra il 1765 e il 1766 proprio in
occasione di un viaggio effettuato in Italia, si sofferma su alcune tecniche di lavorazione dei formaggi con
caglio in pasta nella zona di Brescia, e con fiore di cardo, per la fabbricazione del cacio marzolino, in
Toscana.
Quando Caterina de’ Medici andò in Francia per sposare Enrico II e divenne regina, portò con se (come
risulta dai documenti dell’ epoca) “Olio buono, fagioli e Marzolino”.

Il Cacio “Marzolino” eniva donato al Papa per la festa di San Giovanni Battista,  la notizia è
riportata in una nota scritta il 23 giugno 1722, documenti conservati nell’ Archivio della Compagnia della Pietà di San Giovanni de’ Fiorentini in via Giulia a Roma. Il cacio marzolino ritenuto molto pregiato giungeva dalla Toscana e veniva offerto al Papa assieme a fiaschi di vino di Firenze.

Agli inizi del ‘900 il marzolino, formaggio pecorino dal gusto inconfondibile trionfa quale prodotto tipico del Chianti assieme al prestigioso vino tanto da essere citato nella guida gastronomica d’Italia del Touring Club Italiano del 1931.

Il nostro marzolino è un altro formaggi che richiama la storia della nostra azienda, è il formaggio della transumanza, per la nostra famiglia dal Casentino alla maremma. Ha la forma leggermente allungata per che veniva in origine trasportato in delle sacche singole e messo agganciato alle selle dei cavalli.

 

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